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Il museo a casa: la cultura punta sull’offerta digitale

Museo Städel

Per molti anni, la digitazione non era considerata una priorità in tanti settori – incluso quello dell’arte e della cultura. Poi è arrivato il coronavirus. In quarantena, quando è possibile ammirare le opere d’arte solo in versione digitale, i musei che avevano già digitalizzato le proprie collezioni hanno avuto fortuna. Gli altri, invece, hanno dovuto ingegnarsi per mostrare le loro opere online.

“A metà marzo abbiamo registrato un’impennata nel numero di accessi all’offerta digitale. Stiamo parlando di un aumento fino al 200% nell’App Store”, spiega Dennis Willkommen, direttore di DroidSolutions, la società che sviluppa applicazioni per le guide dei musei sotto il nome di KULDIG. “È possibile integrare perfettamente i contenuti multimediali classici di queste app mobili, già esistenti, nella visione a 360°, così da poter visitare il museo direttamente da casa”, prosegue Willkommen.

App da museo
Fino al 12 luglio 2020, il museo civico di Wiesbaden ospita la mostra di Alexej von Jawlensky. A causa del coronavirus, il museo ha dovuto essere creativo ed ora, grazie alla relativa app, è possibile ammirare le collezioni d’arte direttamente da casa. Per gentile concessione di DroidSolutions.

Un esempio è il museo Wiesbaden che aveva previsto una mostra del pittore espressionista Alexej von Jawlensky prima di dover chiudere i battenti a causa del coronavirus. Il museo ha preso in prestito diverse opere d’arte, che dovrà restituire entro l’estate. Tuttavia, è comunque possibile ammirare queste opere, direttamente dal divano di casa, con la app del museo scaricabile su dispositivi mobili.

Imparare dall’architettura

Anche Christian Popp di 3D Scans conferma la grande ondata di interesse per opere d’arte virtuali. L’azienda austriaca lavora con attrezzature video ed audio professionali per registrare tour 3D interattivi ad alta risoluzione per musei, come nel caso del Kunsthistorisches Museum (Museo di Storia dell’Arte) di Vienna. Per creare i tour 3D, Popp riprende gli spazi espositivi con una videocamera Matterport, che trova già impiego anche nei settori dell’architettura, edilizia ed ingegneria.

“Trascorro circa due o tre ore in loco per effettuare l’intera scansione. Per l’elaborazione, invece, sono richieste altre 48 ore”, spiega Popp. Successivamente, è possibile arricchire i tour con testi, immagini, audio, video e link. A questo punto, potresti anche visitare la mostra comodamente da casa su un PC, tablet o smartphone.

Tour di un museo a 360° tramite smartphone, tablet, PC o con i visori VR.
È possibile immergersi nei tour a 360° tramite smartphone, tablet, PC o con i visori VR. Per gentile concessione di Shutterstock.

Immergersi nel mondo dell’arte con la realtà virtuale (VR)

Per vivere l’esperienza immersiva della realtà virtuale basta un semplice Cardboard, un apparato visivo di cartone o plastica in cui inserire lo smartphone. “I visori VR meno economici, però, offrono la migliore esperienza immersiva”, commenta Popp.

Tra questi rientrano visori come Oculus Go o HTC Vive. Willkommen, esperto digitale, ne spiega il motivo: “La qualità delle immagini e la tecnologia dei sensori in uno smartphone non sono assolutamente paragonabili a quelle dei visori VR”. L’effetto è sorprendente: si ha davvero l’impressione di essere in un museo e di muoversi attraverso le sale e le collezioni.

Un altro vantaggio dei visori VR è rappresentato dal fatto che, mentre prima gli utenti avevano bisogno di tecnologie ad alte prestazioni per l’impiego di tali dispositivi, oggi per alcuni modelli di visori VR non è nemmeno necessario un computer.

BIM, VR e AR contribuiscono all’accesso digitale del patrimonio culturale

In Francia, la società Art Graphique & Patrimoine (AGP) è stata incaricata dal Ministero regionale della Cultura per effettuare un rilievo 3D di cinque cattedrali nella regione del Pays de la Loire. Pioniere nel campo della digitalizzazione, la società si è posta l’ambizione di creare un database che consentisse all’Architecte des Bâtiments de France (parte del Ministero della Cultura) di stabilire una diagnosi per affrontare potenziali danni ed eventuali restauri.

Per questo progetto, i dati sono stati meticolosamente raccolti con la lasergrammetria (tecnica di scansione laser) e poi elaborati in Autodesk ReCap Pro per ottenere il modello BIM. Il software permette, in particolare, di isolare le nuvole di punti per effettuare tagli e facilitare le osservazioni. Infine, l’azienda ha prodotto i piani per questi tagli tramite AutoCAD secondo i desideri del cliente.

Oggi, grazie alla sua esperienza nel campo delle tecnologie digitali, AGP conferma la sua posizione di leader nel settore offrendo visite virtuali di monumenti storici e siti culturali su tutto il territorio nazionale, anche in luoghi solitamente chiusi al pubblico.

Collezioni d’arte online: affluenza di visitatori senza precedenti

Molte delle opere d’arte digitalizzate sono disponibili sia nei siti web dei musei che all’interno della più grande collezione d’arte online del mondo: Google Arts & Culture. Attualmente questa piattaforma sta assistendo a un’affluenza di visitatori senza precedenti. Circa 2.000 musei, gallerie e istituti di 70 Paesi in tutto il mondo collaborano con Google Arts & Culture. Grazie alla funzione Art Projector, gli appassionati d’arte possono persino proiettare sul muro di casa propria anche le Ninfee di Monet in formato originale.

L’Art Projector di Google sfrutta la Realtà Aumentata (AR), proprio come la nuova funzione “Museum From Home” della app AR dell’azienda americana Cuseum. Questa funzione consente anche di proiettare opere d’arte sulla parete del proprio soggiorno.

Digitalizzazione Cuseum
Con la realtà aumentata, come nel caso della app di Cuseum, è possibile portare l’arte direttamente a casa propria. Per gentile concessione di Cuseum.

“Alla luce della pandemia e la chiusura dei musei in tutto il mondo, non c’è mai stato così tanto bisogno di creare un modo alternativo in cui immergersi nell’arte e nella cultura”, afferma Brendan Ciecko, CEO e fondatore del Cuseum.

“Finora molti musei si sono dimostrati piuttosto restii nei confronti della digitalizzazione”, commenta Dennis Willkommen, gettando uno sguardo al mondo precrisi. Temevano che nessuno avrebbe più visitato il museo di persona. Ora credo che la situazione cambierà.

Dopotutto, mica abbiamo mai rinunciato ad un viaggio a New York solo perché abbiamo visto dei film ambientati nella Grande Mela? Direi di no.

Informazioni sull'autore

Dopo aver lavorato come giornalista, Friederike Voigt è ora Content Manager di Autodesk e responsabile di Redshift nell'area EMEA. Durante gli studi di gestione dei media e storia dell'arte, ha vinto una borsa di studio nazionale in giornalismo e ha lavorato per diversi quotidiani e periodici, come Deutsche Presse-Agentur e Cicero Magazine.

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