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Per creare un’impresa edile di successo bisogna rompere con la tradizione

impresa edile di successo

Normalmente, niente è più discreto di un centro di cybersicurezza satellitare installato in un campo militare. La struttura che ospita il sistema globale europeo di navigazione satellitare “Galileo”, tuttavia, infrange tutti i cliché. Come uno specchio enorme, la sua facciata di vetro scuro riflette una prospettiva aperta sul mondo. Un paradosso per un sito classificato come “difesa segreta” e uno che gli operai specializzati di Spie batignolles, incaricati della costruzione di questo centro, hanno realizzato con i progetti dello studio Enia Architectes.

Nuovi modelli di lavoro per un’impresa edile di successo

Questo progetto può essere diverso dalla norma, ma in un settore come quello edilizio, che rappresenta circa il 15 % del PIL nazionale, c’è bisogno di cambiare certe abitudini: particolarmente dato che i committenti spingono per l’adozione di indicatori globali di performance, come le garanzie di rendimento energetico fin dalla fase di precostruzione. In questa vasta impresa, la trasformazione digitale e il BIM possono essere essenziali.

Thomas Germain, direttore dei sistemi informativi per l’impresa di costruzioni Spie batignolles, leader di settore in Francia, ci spiega che “per noi ‘trasformazione’ significa lavorare sull’organizzazione e sul metodo di lavoro. Definirla “digitale” significa evocare gli strumenti a supporto di questi nuovi modelli di lavoro. L’obiettivo alla base della trasformazione digitale è quindi la creazione di un’organizzazione più interdisciplinare ed efficiente, che si fonda su una base più ampia e meno frammentata”.

La trasformazione digitale e il BIM possono essere essenziali per creare un’impresa edile di successo.
La trasformazione digitale e il BIM possono essere essenziali per creare un’impresa edile di successo.

Molti nel settore sono d’accordo. Un recente studio realizzato da IDC (International Data Corporation) sulla transizione digitale in edilizia indica che, per le imprese di costruzione, il passaggio alla fase successiva della trasformazione digitale si basa essenzialmente sullo sviluppo delle competenze digitali dei team e sulla creazione di una struttura operativa per promuovere l’integrazione digitale in tutta l’azienda. Il risultato è un incremento della produttività fino al 15% attraverso una migliore gestione delle risorse e l’ottimizzazione dei costi e dei tempi di consegna, così come una migliore gestione della sicurezza e dei rischi, per un’azienda più resiliente.

In un momento in cui l’adattabilità delle aziende viene messa a dura prova, le imprese di costruzione che avranno dimostrato agilità nel perseguire la loro trasformazione digitale riusciranno a cavarsela. “Fino al 45% della spesa mondiale per l’edilizia sarà destinata a nuovi processi per rendere il settore più resiliente, più sicuro e più sostenibile”, ha affermato Jim Lynch, vice presidente e direttore generale della Construction Business Unit di Autodesk.

Approccio interdisciplinare con operai specializzati

“Si tratta di adottare un approccio globale”, afferma Alexis Hermet, direttore della qualità della produzione e dell’innovazione tecnica del Gruppo. E aggiunge “concentrarsi sulla trasformazione digitale sarebbe troppo restrittivo, dobbiamo andare oltre. Naturalmente, il processo BIM e gli strumenti associati riuniscono il committente, i costruttori e il direttore dei lavori; ma la trasformazione è soprattutto economica, ecologica, tecnologica, filosofica e organizzativa”.

La digitalizzazione rimane al centro del processo di trasformazione globale di Spie batignolles. “La dematerializzazione costituisce una leva indispensabile che utilizziamo in tutti i nostri campi di innovazione”, spiega Thomas Germain. E a maggior ragione, la raccolta e lo sfruttamento dei dati (BIM, oggetti connessi, gestione e manutenzione assistita dal computer (CMMS), ecc.), nonché la sfida dell’industrializzazione delle costruzioni (prefabbricazione, stampa 3D, ecc.) si basano principalmente su una trasformazione digitale efficiente.

"La trasformazione è innanzitutto economica, ecologica, tecnologica, filosofica e organizzativa", sostiene Alexis Hermet, direttore della qualità e dell'innovazione tecnica del Gruppo Spie Batignolles.
“La trasformazione è innanzitutto economica, ecologica, tecnologica, filosofica e organizzativa”, sostiene Alexis Hermet, direttore della qualità e dell’innovazione tecnica del Gruppo Spie batignolles.

I dirigenti ritengono che per creare un’impresa edile di successo, sia essenziale mettere costantemente in discussione il modo in cui vengono ottimizzati gli strumenti di produzione, per migliorare l’impatto ambientale delle costruzioni: insieme, gli edifici e il settore edilizio sono responsabili del 39% delle emissioni di CO2 in tutto il mondo.

Contando sul proprio patrimonio di competenze, Spie batignolles non intende lasciarsi travolgere da una politica di innovazione su tutti i fronti, ma preferisce avanzare passo dopo passo prendendo dimestichezza con gli ultimi sviluppi e capitalizzando le competenze specifiche di ciascuno dei suoi mestieri: fondazioni, opere pubbliche, edilizia, ingegneria civile, settore immobiliare ed energia.

Creare comunità di esperti per accelerare l’innovazione

“Per mantenere requisiti elevati e progredire verso un obiettivo comune, è importante che ogni mestiere mantenga la verticalità delle proprie competenze tecniche. Dopodiché, è consigliabile unire queste esperienze mettendole a confronto in casi dedicati”, conclude Thomas Germain, attento al rispetto del know-how dei suoi operai specializzati.

Per accelerare l’innovazione all’interno dei vari rami dell’azienda, ma anche per trasmettere messaggi chiave ai vari livelli decisionali, sono state create quattro “comunità di esperti”, con referenti per ogni mestiere. Ad intervalli regolari, questi esperti discutono di BIM, costruzione lean, strumenti digitali e nuovi metodi di costruzione.

Per creare un’impresa edile di successo serve una trasformazione digitale, ma non solo.
Per creare un’impresa edile di successo serve una trasformazione digitale, ma non solo.

Ognuna di queste comunità è composta da un membro del comitato esecutivo, un membro dell’organo di gestione di ciascuna divisione operativa e da rappresentanti delle maestranze con il compito di interloquire con i diversi team, portando all’attenzione della dirigenza eventuali questioni.

“Non si tratta più di alimentare il sistema verticistico, né di distruggerlo come si poteva pensare qualche anno fa, ma di renderlo poroso per permettere l’adozione agile di nuove pratiche tecnologiche o manageriali”, riassume Alexis Hermet.

Dal 2016, Spie batignolles adotta un nuovo metodo per migliorare le proprie prestazioni globali. La comunità BIM è stata formalmente costituita alla fine del 2018, con l’obiettivo di mantenere un piede in campo e l’altro nella strategia. “La comunità BIM è un catalizzatore che permette di scoprire cosa succede in ciascuna filiale in termini di innovazione digitale”, dice Alexis Hermet. E aggiunge “la nostra filosofia d’impiego è progressiva. Stiamo conducendo numerosi esperimenti con tutte le nostre maestranze. Il prossimo passo sarà quello di utilizzare il feedback per vedere come possiamo adattare queste innovazioni a cantieri più grandi o di tipo diverso”.

Orari cantiere, IoT, realtà aumentata e produzione additiva

Dopo aver sperimentato strumenti collaborativi come il BIM 360, Spie batignolles si pone ora la questione di come utilizzare i dati dei cantieri prima, durante e dopo la fase di costruzione. La sfida è duplice: ampliare la gamma di competenze e posizionare il valore aggiunto più a monte, per ottimizzare il budget, ma anche più a valle, per fornire nuovi servizi ai suoi clienti, come ad esempio la consegna di un gemello digitale del progetto, che ne faciliterà la manutenzione.

Considerati soprattutto contenitori di dati del cantiere, il BIM e il modello digitale sono presentati in una forma semplice, ergonomica e di facile utilizzo per incoraggiarne l’adozione.

Così, l’interoperabilità della piattaforma collaborativa apre il campo delle possibilità consentendo:

  • il monitoraggio istantaneo del numero di ore lavorative effettuate rispetto a quelle preventivate;
  • il controllo delle prenotazioni in cantiere con la realtà aumentata;
  • la possibilità di aggiungere oggetti collegati, come ad esempio le attrezzature, in modo che la valutazione dell’uso sia semplice e veloce;
  • l’integrazione della stampa 3D in loco grazie al processo BIM.

Per questo motivo, Spie batignolles sta esplorando l’opportunità di realizzare una serie di casseforme o casseri di riserva fuori cantiere. La dematerializzazione gioca un ruolo importante nell’industrializzazione, essendo preponderante sia nella standardizzazione di determinati elementi, sia in un approccio su misura. “Stiamo esplorando i potenziali vantaggi della produzione additiva e della prefabbricazione in loco, dati i loro innegabili vantaggi in termini di redditività, qualità dell’esecuzione, tempi di consegna e sicurezza”, dicono Thomas Germain e Alexis Hermet. “Le prove iniziali ci hanno permesso di ridurre il tempo necessario per il rinforzo dei nodi trave-pilastro a un giorno, rispetto ai due giorni solitamente previsti”, aggiunge Alexis Hermet.

Anche qui, la performance è calcolata tramite una griglia di efficienza valutata attraverso la lente del tempo, dell’economia, della qualità e dell’ambiente. “Spesso, i partner della produzione additiva sono coinvolti in una fase molto precoce dei progetti su elementi architettonici come, ad esempio, pilastri ad albero o elementi prefabbricati fuori sito”, dice Alexis Hermet. “Il nostro obiettivo è quello di affrontare la fabbricazione additiva dal punto di vista della nostra produzione e produttività e di renderla, se possibile, un elemento strutturale della nostra strategia”.

Le squadre edili di Spie Batignolles realizzano la cassaforma del nodo della trave "fuori sito". L'uso del modello BIM collegato alla stampa 3D permette all'ufficio tecnico di produrre un singolo pezzo complesso molto rapidamente, semplificando la costruzione in loco dell’opera.
Le squadre edili di Spie batignolles realizzano la cassaforma del nodo della trave “fuori sito”. L’uso del modello BIM collegato alla stampa 3D permette all’ufficio tecnico di produrre un singolo pezzo complesso molto rapidamente, semplificando la costruzione in loco dell’opera. Per gentile concessione di Spie batignolles.

Essere disposti a rompere con la tradizione

Pertanto, le parole che guidano il cambiamento all’interno delle varie comunità di esperti di Spie batignolles si contano sulle dita di una mano: comunicare, accompagnare la crescita, guidare l’espansione, esplorare nuove tendenze e strutturare i dati. Tutti questi elementi sono impossibili da raggiungere senza l’ingegnerizzazione del progetto basata sulla creazione di un modello digitale.

Anche se l’imperativo della redditività, in un settore dove i margini sono sottili, regola la gestione dei cantieri, Thomas Germain sostiene che “in questo periodo di profonda trasformazione del nostro modello, la cosa più importante non è il prodotto che costruiamo ma le persone che lo accompagnano”. Così, per guidare la sua rivoluzione, Spie batignolles conta su una nuova generazione di manager e ingegneri proprio attratti dalla prospettiva di inventare nuovi processi collaborativi. Una generazione desiderosa di infrangere i codici.

Informazioni sull'autore

Maxime Thomas è un editore della stampa nazionale francese specializzata per i canali radio. Uno dei suoi argomenti preferiti è la trasformazione digitale e le sue conseguenze concrete sui mestieri.

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