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4 lezioni che possiamo trarre dal mandato britannico trasformativo per l’uso del BIM

bim mandate Ordsall Chord rail expansion

Quando l’aeroporto di Heathrow ha dovuto presentare il master plan per la realizzazione della sua terza pista alla Commissione per gli Aeroporti del Regno Unito, la sfida è passata al suo Integrated Design Team (IDT, Gruppo di lavoro per la progettazione integrata) per l’elaborazione. Come membro dell’IDT, Mott MacDonald, la società globale di consulenza con sede centrale a Londra e filiale italiana a Genova, ha dovuto fare i conti con una matrice decisionale incredibilmente complessa: dove posizionare la pista, come farla funzionare e come valutarne l’impatto su centri abitati, strade, ferrovie e fiumi circostanti.

Questo tipo di problema, estremamente sfaccettato, può essere affrontato soltanto con una tecnologia in grado di elaborare velocemente grandi quantità di dati e di reiterare le opzioni progettuali per produrre risultati ottimali. Le sfide che nascono da progetti di questo genere, inclusi l’inefficienza e l’errore umano, sono state alla base di un mandato governativo britannico del 2011, che ha richiesto l’elaborazione di un BIM (Building Information Modeling) collaborativo per tutti i progetti infrastrutturali finanziati dal governo centrale, siano essi strade, ferrovie, scuole o ospedali.

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Il gruppo di lavoro di Mott MacDonald con i delegati locali a un seminario sul BIM svolto in Messico. Per gentile concessione di Mott MacDonald.

Questo approccio a livello nazionale è stato tra i primi del suo genere, dal momento che è arrivato quasi un decennio prima di una serie di norme internazionali, la cui influenza ha permesso al BIM di svilupparsi in vari settori. In questo articolo Andy Moulds, direttore dell’information advisory interno al gruppo per le Infrastrutture intelligenti di Mott MacDonald, condivide alcune riflessioni a partire dai progetti elaborati secondo il nuovo mandato, offrendo consigli pratici agli studi che si avviano alla trasformazione secondo il BIM.

1. Comprendere la terminologia

Le linee guida per il BIM di Livello 2 impongono che le emissioni di anidride carbonica e i costi del patrimonio immobiliare pubblico del Regno Unito siano ridotti drasticamente del 20% entro il 4 aprile 2016. La normativa sancisce anche il modo con cui i modelli 3D, ricchi di informazioni e dati non grafici, devono essere creati, condivisi e gestiti per tutta la durata di vita del progetto.

Il primo passo per rispettare le prescrizioni del BIM di Livello 2 è comprendere quanto richiesto dalle linee guida e il modo in cui variano le definizioni. Negli ultimi otto anni, prosegue Moulds, la norma inglese 1192 del mandato è stata un “importante approccio, basato su un linguaggio comune, destinato a regolare il modo con cui le persone possono condividere e gestire le informazioni in modo collaborativo”. Recentemente, questa è stata la base per la norma internazionale ISO 19650, diretta all’organizzazione e digitalizzazione delle informazioni di costruzione per tutto il ciclo di vita.

Il Digital Framework Task Group (DFTG), un gruppo di lavoro per la digitalizzazione finanziato dal governo del Regno Unito e finalizzato a creare definizioni ampiamente condivise nelle norme relative alla gestione delle informazioni, è stato costituito nel 2018 per ampliare le basi poste negli ultimi anni. Moulds spiega che il BIM di Livello 2 si applica, in pratica, alla fase “design-and-build” di un progetto.

Ma le norme si stanno evolvendo per riflettere l’importanza sempre maggiore che il BIM può avere come approccio per la gestione delle informazioni e come guida nelle operazioni di trasferimento e destinate all’utente finale nel caso di progetti infrastrutturali a grande scala e smart asset. “In termini più semplici, possiamo dire che siamo riusciti a portare il cavallo di Troia all’interno della città”, spiega Moulds. “Ora dobbiamo fare in modo che i soldati escano dal cavallo per prendere il controllo della città”.

Per ora, la lezione più importante è “pensare alla base clienti, alla sua posizione geografica e considerare chi ne sta guidando l’agenda, per lavorare in modo da soddisfare i bisogni del maggior numero di clienti”, prosegue Moulds. Aggiunge inoltre che il mandato britannico viene esportato, in linea di principio, in molti altri Paesi: Australia, Emirati Arabi e, in maniera crescente, Europa. In aggiunta, stima che ci siano buone probabilità che questo tipo di approccio si diffonda anche negli Stati Uniti entro i prossimi tre-cinque anni.

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Un modello del connettore regionale per la metropolitana di Los Angeles. Per gentile concessione di Mott MacDonald.

2. Usare il BIM per migliorare il coordinamento tra diverse discipline

Per i progetti infrastrutturali a grande scala, il coordinamento non solo interno ma anche tra i diversi gruppi di lavoro è uno dei vantaggi principali che derivano dall’uso del BIM. Partecipando allo sviluppo del master plan per la terza pista dell’aeroporto di Heathrow, Mott MacDonald ha usato la tecnologia del BIM collaborativo per integrare il lavoro svolto dai progettisti del master plan, dagli ingegneri civili aeroportuali, dagli architetti, dagli urbanisti, dai legali e dagli uomini d’affari. “Grazie al BIM è possibile valutare molte più opzioni, a una velocità di gran lunga superiore e con più vincoli di quanto fatto finora”, dice Moulds.

Come parte dell’IDT, Mott MacDonald ha guidato lo sviluppo attraverso una complessa procedura di master-plan, considerando centinaia di opzioni per l’aeroporto e le infrastrutture di trasporto e ambientali circostanti e valutando una miriade di riflessioni. L’informazione BIM ha creato una base comune per il processo decisionale pianificatorio a scala regionale, valutando l’impatto previsto sull’autostrada M25, sulle deviazioni del principale corso d’acqua e sul paesaggio circostante, facilitando così il coordinamento con altri progetti di sviluppo locale.

3. Usare il BIM per aggiudicarsi nuove commesse e migliorare il flusso di lavoro

Il mandato ha anche portato a una nuova apertura, da parte dei dirigenti d’azienda e delle istituzioni governative, a investire nel BIM come parte fondamentale della loro crescita e delle strategie di sviluppo nazionali. “La settimana scorsa il nostro gruppo di lavoro per le Infrastrutture intelligenti si è recato in Indonesia, dove Mott MacDonald sta fornendo la formazione tecnica per il BIM come parte del programma di sviluppo sostenibile finanziato dal governo”, prosegue Moulds. “Rispetto a tre o quattro anni fa, la principale differenza nell’atteggiamento dei soggetti interessati verso il mandato britannico è che prima c’erano più riserve o dubbi. La settimana scorsa, invece, ci sono stati poco nervosismo e molta più positività”, oltre al fatto che, “nei Paesi a medio reddito, l’utilizzo del BIM può veramente aiutare a essere più trasparenti e ad aprire un percorso di lotta alla corruzione”.

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Un modello del progetto per il Thames Tideway Tunnel. Per gentile concessione di Mott MacDonald.

Una volta che un progetto è stato avviato, l’utilizzo del BIM può ridurre significativamente il tempo passato al tavolo da disegno. Citando uno studio del 2017 riguardo all’approccio adottato per il progetto del Thames Tideway Tunnel (un’infrastruttura londinese destinata a ridurre il flusso di scarichi non trattati nel Tamigi), Moulds sostiene che l’esecuzione basata su un modello BIM ha permesso di ottenere un’efficienza molto più elevata riducendo il numero di disegni 2D necessari nelle prime fasi di progettazione e man mano che venivano introdotte le modifiche.

Nonostante una previsione di 18 mesi, il progetto dell’associazione temporanea di imprese tra Costain, Vinci Construction Grands Projects e Bachy Soletanche è stato completato in soli 12 mesi. Mott MacDonald sta usando il BIM anche per progettare la complessa espansione della linea ferroviaria Ordsall Chord a Manchester, nel Regno Unito, e il connettore regionale per la metropolitana di Los Angeles, il primo progetto in 3D per una linea di metropolitana.

4. Coordinare dall’alto

Soprattutto, secondo Moulds, per sfruttare al meglio i nuovi standard del BIM collaborativo in modo da tagliare i costi del progetto e perseguire nuove opportunità di business, serve un leader proattivo convinto di sostenere un approccio che parta dal digitale. “Un’industria tradizionale dovrebbe avere gli stimoli per l’utilizzo positivo di nuove modalità lavorative”, dice Moulds. “Talvolta si incontra riluttanza, ma se le persone hanno realmente fiducia in questo tipo di processo e credono che i loro colleghi e tutte le persone coinvolte stiano lavorando sempre più in questa direzione, potranno trarne grandi benefici”.

Informazioni sull'autore

Jeff Link è un giornalista pluripremiato che si occupa di design, tecnologia e ambiente. I suoi articoli sono apparsi su Wired, Fast Company, Architect e Dwell.

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