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Come affrontare la carenza di manodopera specializzata nel settore delle costruzioni in UK

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Per attenuare la crisi abitativa, l’Inghilterra dovrà costruire quattro milioni di case: un numero sbalorditivo. Ma chi dovrà occuparsene? Mentre il deficit abitativo del Regno Unito raggiunge il massimo storico, il paese si trova ad affrontare un’enorme carenza di manodopera qualificata nel settore delle costruzioni. L’edilizia perde annualmente circa 140,000 lavoratori e ha bisogno di quasi 400.000 nuove assunzioni all’anno per risollevare le proprie sorti. La Brexit, riducendo il numero di lavoratori dall’UE, potrebbe aggravare questa penuria; nel frattempo, i figli del boom demografico britannico vanno in pensione e molti millennial mostrano scarso interesse a entrare nel settore.

Il settore delle costruzioni si trova a confrontarsi con una crisi d’immagine che rende difficile attrarre nuovi talenti. Per tutta risposta, Kier Group, la seconda società edile del Regno Unito, ha pubblicato un rapporto di ricerca sulla crisi di immagine e di assunzioni, dichiarando la propria missione senza mezzi termini: “Rinnovarsi o perire”. Kier intende cambiare la percezione obsoleta dei mestieri dell’edilizia e promuovere elementi del lavoro, come le tecnologie avanzate, che possano attrarre le giovani generazioni.

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Kier svolge iniziative di sensibilizzazione didattica in cantiere. Per gentile concessione di Kier.

Kier spera di colmare il divario occupazionale attraverso la campagna Shaping Your World, adottando un approccio che consiste, tra l’altro, nell’impegnare l’1% delle sue maestranze in attività di ambasciatori presso scuole, college e università per parlare con gli studenti delle opportunità di carriera, evidenziando il modo in cui il settore delle costruzioni si è evoluto. Il programma di apprendistato dell’azienda, aperto a chiunque abbia compiuto 16 anni, è in linea con un’iniziativa del governo britannico volta a finanziare altri tre milioni di tirocini entro il 2020.

Questi programmi offrono agli studenti l’opportunità di imparare dagli specialisti e l’apprendimento diventa un percorso a doppio senso, in quanto, lavorando con la nuova generazione di esperti digitali, gli architetti e gli ingegneri veterani devono aprirsi alle nuove metodologie. “I video di formazione e il materiale di comunicazione vanno sicuramente a segno”, afferma Richard Davis, direttore della sede regionale di Kier Group. “E in più, a dire il vero, si assiste a un mentoring all’inverso, in cui questi ragazzi, usando Facebook e YouTube, mostrano agli anziani come me in che modo utilizzare gli strumenti in maniera più efficace. Quindi, penso che ci troviamo nel mezzo di una rivoluzione”.

Un apprendista di Kier, Alex Plenty, afferma che il passaggio ai nuovi processi, come il BIM, può risultare più facile per i nuovi arrivati rispetto ai veterani che hanno passato la carriera lavorando in modo diverso: “Penso che sia un bene che ci siano persone del settore che, mancando da molto tempo, possono guardare le cose con occhi diversi – non solo tra i nuovi arrivati più giovani, ma anche tra quanti sono stati reimpiegati”. Poi aggiunge che la nuova generazione è più aperta all’idea di cambiare lavoro. “Non esiste più il lavoro che dura per tutta la vita, quindi dobbiamo guardare ai giovani che arrivano e anche a coloro che vengono reimpiegati”, dice. “E considerare le competenze piuttosto che le qualifiche”.

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Dimostrazione di competenze professionali tradizionali. Per gentile concessione di Kier.

L’attività divulgativa di Kier non si conclude in classe: la società ha installato le Virtual World Plaques, targhette virtuali scannerizzabili collocate presso i principali siti di progetto che consentono ai visitatori di accedere con lo smartphone alla storia del sito, ai casi di studio, alle informazioni sul lavoro e alle storie di progetto. Le Virtual World Plaques registrano 10.000 visite uniche al mese; il sito web complementare Virtual Interactive Built Environment (VIBE) offre una guida scaricabile destinata ai curiosi interessati a intraprendere una carriera nel settore delle costruzioni.

Il richiamo della tecnologia all’ultimo grido

L’industria delle costruzioni si affida sempre più spesso alle nuove tecnologie, quali la realtà aumentata e virtuale, i droni e l’intelligenza artificiale. Tuttavia, secondo una ricerca del City & Guilds Group, la carenza di manodopera qualificata incide sul 54% delle imprese di costruzione; il ritardo tecnologico si traduce in una minore produttività e in profitti ridotti. Per tenersi al passo con questi progressi, i veterani del settore hanno affrontato grandi sfide, mentre la tecnologia consente di cambiare sia la cultura del settore sia gli stereotipi superati.

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Una studentessa del programma di apprendistato di Kier. Per gentile concessione di Kier.

“L’attrattiva della tecnologia in arrivo comporta l’ingresso nel settore edile di soggetti assolutamente inconsueti”, afferma Sam Dawson, un apprendista ingegnere edile digitale presso Kier. “Può accadere che qualcuno interessato esclusivamente alla tecnologia, alla codificazione e via discorrendo, si renda conto di una loro potenziale applicazione in ambiente edilizio. Questa circostanza può attirare subito la sua attenzione e indirizzarlo verso il settore delle costruzioni”.

Le tecnologie avanzate, come i robot e le capacità di modellazione 3D, rappresentano un fattore “wow” di grande effetto, ma semplificano anche molte professioni già consolidate. Kier riqualifica i propri dipendenti attraverso tirocini, stage e programmi di gestione, aprendo nuove possibilità di carriera nel settore.

L’apertura alle donne nell’industria delle costruzioni

Tutti i settori professionali mirano a far evolvere le culture aziendali, lasciando più spazio alla diversità. Per l’edilizia, le donne potrebbero rappresentare la risorsa non ancora sfruttata in grado di risolvere la carenza di manodopera. Nel Regno Unito, le donne costituiscono solo il 12 per cento della forza lavoro nel settore delle costruzioni, un’industria che, secondo una ricerca di Kier, può ancora essere percepita come “manuale” o “non accademica”.

“Dobbiamo renderla attraente per le donne”, dice Davis. “Nel complesso, la nostra azienda impiega circa il 17% di donne ma, se ci concentriamo sui lavoratori più giovani, questa percentuale è ancora più alta. Questi ragazzi hanno lavorato al fianco di molte più donne. Abbiamo reso l’ambiente più sicuro, più pulito e ne abbiamo migliorato la cultura per farlo diventare un luogo di lavoro più attraente per le donne”.

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Kier vuole coltivare una cultura del lavoro in grado di attrarre le donne. Per gentile concessione di Kier.

Kier Group ha lanciato una serie di iniziative per promuovere una maggiore uguaglianza di genere nel settore, come il Balanced Business Network (BBN) e il Gender Strategy Group, un raggruppamento strategico di genere. “Il nostro Gender Strategy Group è composto da alti dirigenti e avrà l’obiettivo di aumentare il profilo, la consapevolezza e la comprensione delle leve gestionali per una maggiore diversità di genere”, afferma Rebecca Heptinstall, responsabile del progetto Early Careers Risorse umane di Kier Group. “La BBN è stata inizialmente avviata da soggetti operanti all’interno di Kier nel tentativo di permettere alle donne della nostra azienda di giocare un ruolo alla pari, in particolare quelle donne che occupano cariche di comando in ruoli tecnici. Volevamo comprendere le sfide che affrontano le donne, tra le poche incaricate di determinate funzioni, per poi adottare le misure necessarie per rendere Kier più inclusiva”.

Perché le abitazioni possano essere realizzate, occorre un’industria in cui progettisti, ingegneri e costruttori siano in grado di eseguire le attività di progettazione, ingegnerizzazione e costruzione. E l’industria ha bisogno di persone. Iniziative proattive come l’impegno dell’uno per cento di Kier Group possono aumentare la consapevolezza delle cause alla base di questi problemi e lavorare per risolverli. Se i leader del settore seguissero l’esempio, contattando le scuole e le comunità, questi sforzi potrebbero colmare il divario e attrarre un maggior numero di giovani lavoratori qualificati nel settore edile.

Certo, lavorare nelle costruzioni può comportare il sollevamento di carichi pesanti e uno sforzo fisico. Ma ci sono tantissime opportunità di lavorare nell’ambito ingegneristico e progettuale, grazie alla tecnologia BIM, per contribuire a costruire infrastrutture di cui c’è un disperato bisogno. Il settore si sta diversificando; la tecnologia sta cambiando il volto delle costruzioni e, con l’aiuto dei leader del settore, questi cambiamenti possono essere portati alla luce.