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In questo articolo, imparerai a conoscere gli effetti che la pandemia di COVID-19 ha ancora sulla nostra salute mentale, inclusa la sindrome da burnout e l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Inoltre, forniremo alcune strategie per riconquistare il proprio tempo personale.
La pandemia di COVID-19 è stata uno shock per tutti noi. Un tempo, le mascherine erano oggetti che eravamo soliti vedere negli ospedali e nei drammi medici, ma ora ognuno di noi deve indossarle come parte delle linee guida sul distanziamento sociale. Il mondo non è mai cambiato così significativamente come negli ultimi due anni. La funzione della nostra vita che ha subito il maggior cambiamento è il modo in cui svolgiamo il nostro lavoro. Ad eccezione delle professioni manuali, quasi tutti i settori hanno usufruito del lavoro da remoto per frenare la diffusione del virus.
Quella che era iniziata come una misura a breve termine si è ora estesa per oltre due anni. Molti lavoratori si sono adattati alla nuova situazione, che prevede un impiego completamente a distanza, o alcuni giorni a distanza e un paio di giorni di lavoro in ufficio. Tuttavia, è tanto semplice come sembra?
L’impatto della pandemia di COVID-19 sulla salute mentale
Il COVID-19 ha colpito ogni angolo del mondo. Si è passati da un mondo di fretta e indaffarato a persone che si nascondono dietro maschere e distanziamento. Fino a settembre 2021, il virus ha causato la morte di 4,55 milioni di persone. Oltre a questa tragica perdita di vite, la pandemia infligge un costo nascosto sulla vita delle persone. Se chiedete al vostro vicino come sta, è probabile che la sua risposta non sia più positiva come una volta.
L’effetto della pandemia sulla salute mentale della popolazione umana è devastante. I tassi di ansia e depressione sono saliti alle stelle, fino a raggiungere cifre mai viste prima. La pandemia ha colpito ciascuno di noi in modo diverso, ma la verità di fondo è che ha inflitto un tributo a tutti.
Equilibrio casa-lavoro nell’era del COVID-19
Gli uffici di tutto il mondo sono stati in grado di operare quasi normalmente grazie al diffuso accesso a internet. La maggior parte dei datori di lavoro e degli impiegati hanno cominciato a capire le potenzialità dell’era tecnologica. In molti si sono adattati al lavoro a distanza all’inizio del blocco globale. Il successo della transizione è da attribuire ai software di teleconferenza e agli strumenti di collaborazione cloud come Fusion 360. Dai genitori che si devono prendere cura dei loro figli, alle persone che in generale amano lavorare da casa, molti lavoratori hanno iniziato a godere dei benefici del lavoro da remoto.
Tuttavia, a causa delle perdite di entrate dovute alla crisi dei sistemi logistici e alle restrizioni inerenti ai viaggi, i lavoratori hanno dovuto compensare lavorando più ore del solito, sebbene da casa. Prima della pandemia, era facile distinuere e differenziare il lavoro in ufficio dalla “tregua” del tornare a casa e del dedicare il proprio tempo a sè stessi. Ora, con le incertezze della pandemia di COVID-19, le aziende lottano per sopravvivere e devono ricorrere agli sforzi dei loro dipendenti per sostenersi, malgrado ciò possa comportare qualche ora di lavoro in più al giorno.
Stress aggiuntivo a casa
Di fatto,, è un periodo ancora incerto sia per i datori di lavoro che per i dipendenti. In questi tempi di aumento della domanda, molte persone hanno perso il proprio lavoro. Quelli che sono riusciti a mantenere il proprio impiego temono di perderlo se il rendimento lavorativo dovesse diminuire. Tale timore ha portato molti lavoratori, già abbastanza tesi, a partecipare a riunioni su riunioni senza sosta per tutto il giorno, con il risultato di avere ancora meno tempo per se stessi di quello che avevano prima della pandemia.
Con la pandemia che già incide pesantemente sulla salute mentale dei lavoratori, l’aumento del carico di lavoro derivante dalle imprese che cercano di rimanere a galla durante la pandemia ha incrementato questo aspetto. Sfortunatamente, si tratta di fattori che contribuiscono al “burnout”, un termine che ci è diventato fin troppo familiare.
Molte aziende sono consapevoli del “burnout” e hanno preso provvedimenti per proteggere i loro dipendenti da tali situazioni, assumendo psicologi per i lavoratori in difficoltà. Tuttavia, sebbene servizi come questo aiutino e sostengano molte persone, è imperativo che siate consapevoli della vostra salute mentale e che prendiate misure adeguate per proteggervi durante questo periodo faticoso.
Riconoscere il burnout da lavoro da casa
Forse vi state chiedendo se è possibile soffrire di burnout anche lavorando da casa. È così. Il burnout si verifica quando i lavoratori soffrono di un esaurimento travolgente e si sentono insignificanti e disconnessi dalla loro vita e dal loro lavoro. Comporta massicci cali di produttività. La ricerca ha dimostrato che più di due terzi della forza lavoro degli Stati Uniti ha sofferto di burnout ad un certo punto durante la pandemia.
Tuttavia, il burnout è più di una condizione psicologica. Esso è correlato a individui che affrontano effetti negativi sulla salute, come mal di testa, stanchezza cronica, disturbi gastrointestinali, tensione muscolare, ipertensione, episodi di raffreddore/influenza e persino disturbi del sonno.
Dare priorità alla propria salute mentale
Avete una sola vita. Sebbene dobbiate assumervi delle responsabilità e fare il meglio che potete sul lavoro, dovete anche dare la priorità a godervi la vita e a mantenervi in salute. La tendenza attuale nel mondo del lavoro è la cultura della fretta, che significa che se si lavora molto duramente, un giorno si potrà godere dei frutti del proprio lavoro. Questa mentalità porta molte persone a vivere per lavorare. Cambiare il proprio atteggiamento da “vivere per lavorare” a “vivere” è un processo che inizia riconoscendo le abitudini di lavoro malsane. Una volta fatto ciò, si può iniziare lentamente il processo di recupero della propria vita e, soprattutto, godersela.
Trovate un equilibrio tra lavoro e vita privata che funzioni
Può essere difficile trovare il confine tra questi due aspetti della vita quando si lavora da casa. In passato, recarsi al lavoro era una chiara separazione tra la vita professionale e la vita personale. Ma come si fa a separarle quando il lavoro è a casa con voi?
Il passo più importante che si può compiere è definire il proprio orario di lavoro. Una tipica giornata lavorativa inizia alle nove e finisce alle cinque. Otto ore di lavoro quotidiane. Cercate di far sì che i vostri impegni lavorativi abbiano luogo in questo lasso di tempo. Se capita che cadano al di fuori di questi orari, chiedete di riprogrammare le riunioni. Non date troppe spiegazioni. È semplicemente meglio dire che non si è disponibili.
Impostate i vostri messaggi automatici affinché specifichino che sarete disponibili durante determinate ore del giorno. La maggior parte delle persone sarà obbligata a contattarvi in questi orari, a meno che non si tratti di un’emergenza. Scollegatevi dalle e-mail, dalle chat di gruppo e da altre comunicazioni non urgenti.
Concedersi questo tempo salvaguarda la vostra salute mentale e aiuta a mantenere la vostra produttività a livelli ottimali. Non abbiate mai paura di cercare un aiuto professionale se state lottando per farcela da soli. Ricordate, le persone più forti sono quelle che cercano aiuto quando ne hanno bisogno.